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Incendi: nel 2007 aumentano i comuni aggrediti dalle fiamme

Comunicati stampa
09/07/2008 13:00 Incendi: nel 2007 aumentano i comuni aggrediti dalle fiamme
Migliora il catasto delle aree bruciate: lo realizza il 46% dei comuni
Resta alto l’allarme incendi in Italia ma migliora l’attenzione dei comuni più colpiti dalle fiamme. Uno su due, infatti, realizza il catasto delle aree percorse dal fuoco, strumento fondamentale nel contrasto della speculazione che spinge gli incendiari ad appiccare i roghi. Ancora poche invece le amministrazioni che applicano pienamente la legge quadro in materia d’incendi boschivi (353/2000) ferme al 6% e scarsa è anche l’informazione alla popolazione e la prevenzione: solo il 14% dei comuni realizza campagne specifiche per le scuole e i fruitori dei boschi e circa un comune su quattro svolge attività di manutenzione e avvistamento dei focolai sul nascere. Al Sud e alle isole va invece il primato delle amministrazioni virtuose con il 56% dei comuni che svolgono complessivamente un lavoro positivo di prevenzione dei roghi. Il Nord Italia, con il 44% dei comuni
meritori, viene superato anche dal Centro a quota 47%.
 
Sono questi alcuni dei dati di “Ecosistema Incendi 2008”, l’indagine che fotografa la situazione dei comuni italiani nella lotta agli incendi boschivi realizzata nell’ambito della campagna nazionale “Non scherzate col Fuoco” di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile, patrocinata dal Corpo Forestale dello Stato. I risultati sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa dal presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, insieme al capo della Protezione Civile Guido Bertolaso e al capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone.
 
“Il fatto che da un anno all’altro sia praticamente raddoppiato il numero dei comuni che realizza il catasto delle aree bruciate – ha dichiarato il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – è senza dubbio un dato fondamentale, raggiunto anche grazie alle ordinanze emanate dal Governo su sollecito della Protezione Civile che supportano i comuni ad applicare una volta per tutte quello che prevede la legge dal 2000. Un dato – ha aggiunto Cogliati Dezza- che sorprende soprattutto in quelle regioni più colpite dai roghi interessate dall’ordinanza e che negli anni passati risultavano spesso più in ritardo, come la Campania, il Lazio, la Puglia e la Calabria. Segnali positivi – conclude Cogliati Dezza - che segnano finalmente un cambio di rotta concreto e decisivo, ma che non può bastare di fronte ad una piaga tanto vasta e devastante”.
 
Lo scorso anno sono aumentati vertiginosamente i roghi (passati dai 5.643 del 2006 a 10.614 del 2007) e gli ettari di foreste andati in fumo, ben 225.563 ettari rispetto ai 39.941 dell’anno precedente. In salita anche il numero dei comuni coinvolti dal fenomeno: erano 1.355 nel 2006, sono 2.188 nel 2007. Calabria, Campania e Sicilia restano le regioni più colpite, dove solo nel 2007 sono divampati quasi 5.000 incendi - circa la metà di quelli di tutta Italia - che hanno bruciato quasi 60 mila ettari di boschi. Incendi per lo più gravi e di grandi dimensioni: è di 21,3 ettari la superficie media per ogni rogo, la più alta mai registrata dal 1970.
 
Se da un lato, infatti, le campagne di sensibilizzazione hanno permesso di diminuire gli incendi dovuti ad imprudenza, scesi dal 15 al 13%, restano gravi quelli di origine dolosa, vera piaga italiana. Per questo dal 2000il Corpo forestale dello Stato si è dotato di un Nucleo Investigativo Antincendi Boschivi (N.I.A.B.), una struttura specializzata centrale per potenziare e indirizzare l’attività complessiva di lotta ai reati di incendio boschivo. Nel periodo 2000 – 2007 il Corpo forestale dello Stato ha segnalato all’Autorità Giudiziaria sul territorio nazionale 2.981 persone, di cui 110 tratte in arresto o sottoposte a custodia cautelare. Solo nel 2007 sono state segnalate 596 persone di cui 13 arrestate in flagranza di reato per incendio doloso o in applicazione di misure di custodia cautelare.
 
“La capacità nel nostro Paese di spegnere tempestivamente i roghi è visibilmente migliorata, come cresce nettamente la sensibilità delle amministrazioni. Con l’arrivo dell’estate – spiega Simone Andreotti, Responsabile nazionale protezione civile Legambiente - è necessario diffondere a tutto il Paese le tante buone pratiche sino ad ora concretizzate, soprattutto accrescendo l’impegno nella realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco. Ma i cittadini continuano ad avere un ruolo determinante per fermare i roghi. Segnalare i focolai sul nascere e rompere quel muro di omertà che troppo spesso circonda gli incendiari, fornendo indicazioni utili alle indagini che le forze dell’ordine svolgono, sono elementi fondamentali. Anche per questo – conclude Andreotti - le campagne di Legambiente di lotta agli incendi coinvolgono attivamente sempre più ampi pezzi di società, dagli scout alle tante associazioni di protezione civile, dagli agricoltori sino ai cacciatori”.
 
Tornando al lavoro dei comuni, sono nelle Marche, in media, quelli più meritevoli nella lotta agli incendi boschivi. L’86% delle amministrazioni marchigiane svolge, infatti, un lavoro complessivamente positivo, seguito dall’82% di comuni della Campania e dal 78% delle amministrazioni molisane. Anche per il 2007 sono 15 i comuni che ottengono da Legambiente la bandiera “Bosco Sicuro” per la piena applicazione della legge quadro 353/2000, e a quattro di questi il riconoscimento viene assegnato per il terzo anno consecutivo: Vico Equense (NA), Airola (BN), Monfalcone (GO) e Camaiore (LU).
 
Ecosistema Incendi 2008 ha preso in esame tutti i comuni italiani che nel biennio 2006-2007 hanno subito incendi con una superficie percorsa dal fuoco pari o superiore ad un ettaro. Al questionario inviato ai 2.583 comuni interessati, hanno risposto 860, il 33% del campione. Tra questi, 20 questionari sono stati trattati separatamente, perché le risposte fornite non erano complete di tutte le informazioni richieste. Quindi l’analisi dei dati di Ecosistema Incendi 2008 si è basata sulle risposte complete di 840 amministrazioni comunali.
 
L’Ufficio Stampa Legambiente
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